«Perché realizzare un’opera quando è così bella sognarla soltanto?». L’atto creativo nel cinema di Pasolini

Autori

  • Giulio Brevetti Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli», Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, Ricercatore

DOI:

https://doi.org/10.7203/eutopias.27.28677

Parole chiave:

Artista, regista, pittore, scrittore, processo creativo.

Abstract

Allievo di Roberto Longhi, il più influente storico e critico d’arte italiano del Novecento, Pier Paolo Pasolini ha tenuto presente la lezione di quel maestro nella costruzione delle sue immagini, talvolta ispirandosi a dipinti rinascimentali e manieristi. Ma oltre a questi ben noti riferimenti iconografici nel suo cinema sono spesso riscontrabili riflessioni sull’atto creativo e sull’arte in generale. L’intervento mira, pertanto, a soffermarsi su alcuni di questi momenti e a commentare nello specifico le figure degli artisti che compaiono in alcune delle pellicole, come ad esempio Giotto dallo stesso regista interpretato nel Decameron o come il regista impersonato da Orson Welles ne La ricotta. Attraverso una lettura di questi esempi, si tenterà di offrire un’interpretazione dello sguardo dell’autore su cosa sia l’arte e sul bisogno dell’uomo di creare e produrre manufatti artistici.

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Biografia autore

Giulio Brevetti, Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli», Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, Ricercatore

Giulio Brevetti è ricercatore di Storia della critica d’arte presso la Facoltà di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Si occupa principalmente di aspetti iconografici. È il leader del progetto “IPSo – Images of Power and Sovereignty” sulla produzione di ritratti del potere nel XVIII e XIX secolo. Ha pubblicato diversi saggi sulla ritrattistica borbonica e murattiana e ha curato, nel 2016 e nel 2020, i volumi Io, la Regina , incentrati sulla regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. Nel 2019 ha curato il volume interamente dedicato al ritratto La fantasia e la storia. Studi di storia dell’arte sul ritratto dal Medioevo al Contemporaneo , in cui sono stati pubblicati suoi saggi sulla storia degli studi italiani sul ritratto e sull’uso dei ritratti del potere nel cinema inglese. Del 2018 è la monografia La patria esposta. Arte e Storia nelle mostre e nei musei del Risorgimento .

Riferimenti bibliografici

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Pasolini, Pier Paolo. Teorema. Milano: Garzanti, 1968, risvolto di copertina, poi in Pasolini, Pier Paolo. Le regole di un’illusione. I film, il cinema. Eds. Laura Betti e Michele Gulinucci. Roma: Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, 1991, p. 180.

 

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Pasolini, Pier Paolo. “Stavolta tocca al Boccaccio inglese”, intervista di G. Grassi. La Domenica del Corriere, Milano, 5, 1 febbraio 1972, poi in Pasolini, Pier Paolo. Le regole di un’illusione. I film, il cinema. Eds. Laura Betti e Michele Gulinucci. Roma: Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, 1991, pp. 269-270. 

 

Pasolini, Pier Paolo. Le regole di un’illusione. I film, il cinema. Eds. Laura Betti e Michele Gulinucci. Roma: Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, 1991.

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Pubblicato

2024-07-24

Come citare

Brevetti, G. (2024). «Perché realizzare un’opera quando è così bella sognarla soltanto?». L’atto creativo nel cinema di Pasolini. EU-topías, Rivista Di interculturalità, Communicazione E Studi Europei, 27, 91–98. https://doi.org/10.7203/eutopias.27.28677
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