Qohélet, Job y Salomón: algunos aspectos del pesimismo veterotestamentario en Leopardi
Parole chiave:
Leopardi, Eclesiastés, Libro de Job, PesimismoAbstract
El problemático acercamiento a la religión y a sus elementos clásicos, así como la confrontación con el Antiguo Testamento, es un tema constante en las meditaciones leopardianas, especialmente relevante cuando asume connotaciones pesimistas a partir de su relectura del Eclesiastés y el Libro de Job. En ambos textos se encuentran sorprendentes asonancias con la obra de Leopardi, dando lugar a algunos de los momentos más importantes de su desarrollo especulativo en cuanto pensador y poeta. El artículo se centra, por tanto, en estos aspectos con la intención de explicar la deuda contraída con la Biblia y los Evangelios en el marco de un ateísmo declarado: si de Job Leopardi toma la rotunda desesperación (el sentido de la nada, de la enfermedad como privación, del absurdo de la vida), de Salomón, por el contrario, toma la prudencia, el sentido de lo verdadero, la desnudez y la vastedad oracular.
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