Tra suono e senso. Il fonosimbolismo nella "Digitale purpurea" di Giovanni Pascoli
Parole chiave:
Giovanni Pascoli, Fonosimbolismo, Suono e senso, Onirismo, VisionarietàAbstract
La produzione poetica di Giovanni Pascoli è senz’altro ascrivibile alle manifestazioni più tipiche della temperie letteraria decadente di respiro europeo, spesso declinata in una raffinata prosa poetica dal carattere simbolico, sottilmente inquietante. È quanto accade in Digitale purpurea, la cui l’atmosfera ambivalente, ipnotica e visionaria risulta sospesa tra sogno e realtà, onirismo e recupero memoriale. Il tessuto poetico pascoliano è amplificato nelle sue risonanze dalle frequenti anafore, onomatopee o dalla forte presenza del vago e dell’indefinito; si fonda su una trama complessa di impressioni, segmenti discontinui, sintagmi autonomi e giustapposti. L’originalità è concentrata nel dato fonico, più che in quello logico, rivelando un’ipersensibilità che lega suono e significato, secondo rapporti alogici e irrazionali che evidenziano qualcosa di ossessivo e oscuro.
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