L’ordine delle somiglianze in Leonardo Sciascia.
Parole chiave:
Leonardo Sciascia, Sicilia, Letteratura, Novecento, Somiglianze.Abstract
“Nella comunità alla quale apparteniamo, nel paese dove nasciamo, risiede la nostra nozione del colore; e la nostra misura d’uomo è regolata su un ordine bioetnico delle somiglianze. Sono l’assoluto fisiognomico e l’assoluto cromatico, calati nel crogiuolo della terra natìa, a modulare il nostro consistere”. Il brano di Antonio Castelli, scrittore castelbuonese amico di Sciascia, viene riportato in Cruciverba, a proposito di Antonello da Messina il cui ritratto dell’ignoto marinaio è al museo Mandralisca di Cefalù e lo ritroviamo nella voce Antificu, Identico, presente in Occhio di capra. Questo ordine bioetnico delle somiglianze è una sorta di fil rouge dell’opera sciasciana, vuoi in quanto riferito alla sicilitudine (al modo di essere siciliani), vuoi perché arma analogica che comporta lo scavo anche psicologico (in alcuni polizieschi o nelle ricostruzioni saggistiche e inquisitoriali), vuoi come modo di comprensione del contesto e della vita che nel contesto accade, vale a dire del potere, della giustizia, della libertà che al potere e alla giustizia è connaturata. E la misura umana in quell’osservatorio che sono i nostri luoghi di origine è già capacità di giudizio, crea già un dato valoriale e assiologico che orienta la nostra comprensione del mondo.
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