Italiani in Perú fra Otto e Novecento: marinai, commercianti, imprenditori di origine ligure
Parole chiave:
Perú, Storia delle migrazioni, Luogo di origine, Scelta migratoria, Modalità di inserimentoAbstract
Numericamente limitata, come del resto negli altri paesi della costa del Pacifico, l’immigrazione che dalla penisola italiana si dirige verso il Perú tra la metà dell’800 e l’inizio del ‘900 presenta alcuni tratti del tutto peculiari. Si tratta nella stragrande maggioranza di soggetti provenienti dalla Liguria, gente di mare che si muove non tanto sotto la spinta di specifici e contingenti fattori di espulsione e di attrazione, quanto piuttosto per quella “cultura della mobilità”, sia geografica che sociale, strettamente connaturata alle loro attività originarie di naviganti e commercianti. E in effetti il commercio, esercitato anche in imprese di modeste o modestissime dimensioni, costituisce quasi sempre la prima occupazione in terra peruviana, a partire dalla quale essi ampliano e/o diversificano progressivamente il loro raggio d’azione, giungendo in alcuni casi (relativi però in genere a personaggi dotati di una solida base di partenza) a svolgere un ruolo di grande rilievo in ambito economico, finanziario, politico. Come si è detto,quantitativamente la presenza degli italiani rimane sempre modesta, e tuttavia essi costituiscono in Perú la colonia straniera più numerosa, almeno negli anni compresi tra l’avvio dell’“età del guano” e l’inizio del nuovo secolo, nonché la più ricca, come attestano i dati forniti dalla documentazione consolare.
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