“Si va avanti, ma Trieste non si prende mai!” L’irredentismo al battesimo del fuoco

Autori

  • Tancredi Artico Università degli Studi di Padova

Parole chiave:

Italian irredentism, World War one, War’s Rhetoric, Emilio Lussu, Mario Puccini, Ardengo Soffici

Abstract

Tra i molti concetti seminati dalla propaganda prebellica per indirizzare la volontà popolare poi sconfessati dalla realtà di guerra, l’irredentismo costituisce sicuramente un singolare caso di studio: radicatosi profondamente nel tessuto retorico della letteratura e del giornalismo, fu, alla prova del fronte, rinnegato dalla prima e praticato dal secondo. Autori come Lussu, Frescura, Puccini e Soffici danno conto con lucidità, perché forestieri rispetto alle zone irredente, della decadenza dell’ideale post-risorgimentale, denunciando un netto strabismo tra l’ideologia popolare-demagogica praticata dai giornali e dai quadri di comando e le mitologie private messe in atto nella costruzione del ‘libro di guerra’.

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Biografia autore

Tancredi Artico, Università degli Studi di Padova

Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari Borsista Post-doc

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Pubblicato

2018-01-25

Come citare

Artico, T. (2018). “Si va avanti, ma Trieste non si prende mai!” L’irredentismo al battesimo del fuoco. Zibaldone. Estudios Italianos, 6(1), 26–37. Recuperato da https://turia.uv.es/index.php/zibaldone/article/view/11100
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