Il Dialogo di un folletto e di uno gnomo: la critica di Leopardi all’antropocentrismo
DOI:
https://doi.org/10.7203/zibaldone.12.29507Parole chiave:
Antropocentrismo, Dialogo, Natura, Leopardi, EstinzioneAbstract
Nel Dialogo di un folletto e di uno gnomo i protagonisti si trovano di fronte all’improvvisa scomparsa del genere umano e cominciano ad ipotizzarne le possibili cause. Molte delle ipotesi formulate implicano che a determinare l’estinzione della propria specie siano stati gli uomini stessi. La natura si dimostra indifferente e perfettamente in grado di procedere. La situazione favolistica è un’occasione narrativa che consente a Leopardi di esprimere una posizione critica rispetto all’allontanamento dell’uomo dalla natura e di condurci, attraverso un gioco dialettico, a ragionare su l'illusorietà dell’antropocentrismo. Quell’estinzione che presagiva Leopardi oggi è un rischio tutt’altro che astratto. L’uomo dipende dalla natura e non viceversa. La scelta di personaggi non umani rappresenta l’intento leopardiano di ridimensionare il ruolo dell’uomo rispetto all’esistente, denunciandone ironicamente la presunzione, l’ingenuità ed i limiti: primo fra tutti quello dell’impossibilità di una conoscenza universale del mondo e delle sue regole.
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