Erotismo y profanación. La representación de la violencia misógina en Drácula de Bram Stoker
DOI:
https://doi.org/10.7203/eutopias.0.18754Parole chiave:
Violenza e sesso, misoginia, erotismo, bestialismo sessuale, iconografía del decadentismo, cinema dell’orroreAbstract
Drácula di Bram Stoker (1992) si appropria dei dispositivi del cinema postmoderno e di riferimenti iconici a movimenti pittorici come il decadentismo, il simbolismo e il cosidetto romanticismo nero, per proporre una nuova interpretazione delle due forme di violenza rappresentate nel romanzo originale: il bestialismo sessuale e il rituale di morte del vampiro. Come risultado di tale operazione di ricodifica, l’erotizzazione della bellezza dell’occhio decadentista trasforma la violenza sadomasochista dei rapporti sessuali tra Lucy e il vampiro e fra Harker e le donne-bestia in scene voluttuose. La messa in scena della violenza bestiale adotta i meccanismi postmoderni responsabili dell´immersione dello spettatore nel film, intensificando il piacere scopico e sfruttando a fini persuasivi le emozioni del godimento e del dolore. Allo stesso tempo, l’esecuzione della donna-bestia situa lo spettatore in una posizione di contemplazione: di fronte alla scena brutale in cui il fidanzato di Lucy smembra con estrema violenza il corpo della vampira, si ripristina sotto i suoi occhi l’ordine civilizzatore della società vittoriana.
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