Les Cités Obscures : il formato come stimolo crativo e rafforzo della fiction
DOI:
https://doi.org/10.7203/eutopias.21.21268Parole chiave:
<em>Les Cités Obscures</em>, Schuiten e Peters, fumetto europeo.Abstract
Dalla sua apparizione nel 1983 Les Cités Obscures di Schuiten e Peeters è diventata una delle serie più stimolanti del fumetto europeo contemporaneo. Questo articolo studia la saga dal punto di vista della sua materialità, analizzando la diversità dei formati utilizzati dagli autori e mostrando un impatto in due direzioni: a volte il formato condiziona il contenuto dell’opera, altre volte è il contenuto che determina il formato della storia. Schuiten e Peeters mostrano che è possibile raggiungere nuove vette espressive mediante l’abile uso della materialità del formato. In primo luogo, analizzeremo come gli autori hanno utilizzato i due formati classici del fumetto europeo (la rivista e l’album) e come si sono adattati ad essi per offrire versioni diverse della stessa opera. In secondo luogo, studieremo come la pluralità dei formati aumenta con l’aumentare del prestigio degli autori, il che li conduce a proposte più audaci come l’album di grandi dimensioni o il libro illustrato. In terzo, e ultimo, luogo, tratteremo come tale preoccupazione porta gli autori a superare l’ambito della pagina stampata (proprio del fumetto tradizionale) e ad intervenire con altri media, espandendo così il mondo delle Cités Obscures con un sito web pionieristico per il suo tempo, un DVD, conferenze, mostre e anche con ristrutturazioni architettoniche che incorporano la realtà come porta d’ingresso all’universo della fiction, sfumando così i confini tra il reale e l’immaginario.
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