«Perché realizzare un’opera quando è così bella sognarla soltanto?». L’atto creativo nel cinema di Pasolini
DOI:
https://doi.org/10.7203/eutopias.27.28677Parole chiave:
Artista, regista, pittore, scrittore, processo creativo.Abstract
Allievo di Roberto Longhi, il più influente storico e critico d’arte italiano del Novecento, Pier Paolo Pasolini ha tenuto presente la lezione di quel maestro nella costruzione delle sue immagini, talvolta ispirandosi a dipinti rinascimentali e manieristi. Ma oltre a questi ben noti riferimenti iconografici nel suo cinema sono spesso riscontrabili riflessioni sull’atto creativo e sull’arte in generale. L’intervento mira, pertanto, a soffermarsi su alcuni di questi momenti e a commentare nello specifico le figure degli artisti che compaiono in alcune delle pellicole, come ad esempio Giotto dallo stesso regista interpretato nel Decameron o come il regista impersonato da Orson Welles ne La ricotta. Attraverso una lettura di questi esempi, si tenterà di offrire un’interpretazione dello sguardo dell’autore su cosa sia l’arte e sul bisogno dell’uomo di creare e produrre manufatti artistici.
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