A favore e contro la storia. Il cinema moderno ed il popolo scomparso, o il crollo dell’essenzialismo

Autori

  • Irene Valle Corpas Residencia de Estudiantes de Madrid

DOI:

https://doi.org/10.7203/eutopias.18.16841

Parole chiave:

Nuovi cinema, memoria, anni Sessanta, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini

Abstract

La freschezza dei ‘nuovi cinema’ cominciò come un soffio di memoria e di storia. Per una generazione di cineasti degli anni Sessanta, l’irruzione della modernità non avrebbe dovuto portare alla dememoria, al culto del’effimero o del delocalizzato. Al contrario, lavorando con i resti della IIGM e in un clima di forte tensione geopolitica, questi cineasti, soprattutto in Europa, non hanno voluto dimenticare le ferite passate o presenti, e le hanno riaperte contro il consenso amnesico proprio del periodo del “progresso”. Si proponevano di criticare i grandi ideali che cominciavano a svanire all’orizzonte delle grandi trasformazioni sociali del dopoguerra e appellavano alla creazione di nuovi ideali mediante l’uso di immagini.

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Biografia autore

Irene Valle Corpas, Residencia de Estudiantes de Madrid

Irene Valle Corpas ha un dottorato in Storia e Arti dell’Università di Granada. Lavora su diversi progetti di ricerca finanziati dal Ministerio de Economía y Empresa, uno dei quali presso l’Università Pompeu Fabra, dove ha ottenuto il Master in Studi Comparativi in Letteratura, Arte e Pensiero. Ha pubblicato articoli sulla storiografia dell’arte e sull’arte contemporanea e lo spazio urbano ed è attualmente ricercatrice presso la Residencia de Estudiantes di Madrid.

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Pubblicato

2019-12-29

Come citare

Valle Corpas, I. (2019). A favore e contro la storia. Il cinema moderno ed il popolo scomparso, o il crollo dell’essenzialismo. EU-topías, Rivista Di interculturalità, Communicazione E Studi Europei, 18, 49–62. https://doi.org/10.7203/eutopias.18.16841
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    437
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